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L’importanza del network specialistico


Il mercato tributario è stato tra i più vivaci negli ultimi due anni. Legal ha intervistato Francesco Fabbiani socio fondatore dello studio F&CStudio Legale Tributario, quale esperto di diritto tributario, per fare il punto sulla fiscalità italiana e internazionale e illustrare l’ultimo suo progetto: “Orange Table Professional Network”.

 

Su che tipo di mandati avete lavorato maggiormente negli ultimi 24 mesi?

Il nostro studio ha operato prevalentemente su tre tipologie di attività: la consulenza fiscale in operazioni di cartolarizzazioni e in investimenti di fondi nel real estate; l’assistenza nel contenzioso fiscale e nelle fasi pre-contenziose; l’assistenza alla cosiddetta Voluntary disclosure.

 

Rispetto al passato, è cambiato il rapporto tra Amministrazioni finanziarie e consulenti fiscali, e quello tra consulenti fiscali e clienti? Se sì, in che modo?

Il rapporto con le Amministrazioni finanziarie è cambiato per il mutato assetto organizzativo dell’Agenzia delle Entrate e per l’introduzione dei nuovi istituti deflattivi del contenzioso, ma solo un atteggiamento più costruttivo dell’Agenzia delle Entrate potrebbe decretare un maggiore successo dei citati istituti ed in particolare dell’interpello. Anche il rapporto con i clienti è cambiato. Vi è oggi una maggiore attenzione nel valutare i compensi professionali: un’attenzione che è positiva nella misura in cui stimola noi professionisti ad una gestione più efficiente delle prestazioni, senza mortificare la qualità del servizio.

 

 

Il suo studio lavora molto anche nel comparto internazionale. Secondo lei come si posiziona la fiscalità italiana rispetto al resto dell’Europa?

In Italia le aliquote delle imposte sul reddito delle società e delle persone fisiche sono ancora molto elevate. In Europa vi sono Stati in cui la tassazione delle società scende fino al 10 per cento e la Brexit potrebbe preludere ad una maggiore libertà del Regno Unito nella concorrenza fiscale. Altri aspetti della fiscalità italiana considerati negativi dagli investitori sono: l’eccessiva invadenza nella gestione dei dati dei residenti, ad esempio il monitoraggio dei conti correnti, e l’incertezza del diritto.

 

Lei è stato promotore, insieme all’avvocato Raffaele Caccavo, del progetto Orange Table. Da dove è nata l’idea del network?

L’idea del Network è maturata “sul campo”. Nello svolgimento del contenzioso fiscale, è sempre più frequente la necessità di mettere intorno al tavolo di lavoro un team multispecialistico, che coniughi le competenze fiscali con quelle del diritto penale e fallimentare. La creazione del Network è quindi la naturale evoluzione di una rete di collaborazioni professionali che sono maturate e sono state selezionate lavorando insieme ad altri colleghi con specializzazioni diverse e complementari a quelle del mio studio.

 

A chi si rivolge e in cosa si differenza dalla consulenza tradizionale?

Il Network Orange Table si rivolge soprattutto alla piccola e media impresa, ma per il nostro studio è di importante ausilio anche nella consulenza fiscale alla grande impresa. Il Network opera lasciando ampia autonomia economica e giuridica agli studi membri nel loro rapporto con il cliente. Il modello organizzativo è quindi un modello “orizzontale”. Ritengo che la snellezza delle strutture aderenti al network, unitamente alla forte sintonia dei team che si costituiscono volta per volta su misura dell’esigenza del cliente, siano garanzia di una consulenza efficiente nei costi e nei tempi di risposta e di alta qualità. Il Network si avvarrà di un centro studi di altissimo profilo scientifico e si estenderà anche a professioni “satellite” rispetto a quelle legali: ad  esempio la figura del medico legale connessa con la professione del penalista

 

(articolo di Federica Chiezzi)