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Rapimento di Abu Omar: concessa grazia parziale all’ex agente Cia De Sousa


La condanna e la grazia

De Sousa faceva parte dei 23 agenti americani condannati per aver rapito Abu Omar a Milano il 17 febbraio del 2003. L’ex imam di viale Jenner fu trasportato prima ad Aviano, poi in Germania, quindi in Egitto dove fu torturato. L’operazione, a cui collaborarono uomini del Sismi, fu giustificata come una «extraordinary rendition», il sequestro di un sospetto terrorista al di fuori delle procedure legali. La donna oggi 61enne aveva negato ogni coinvolgimento. Arrestata nell’ottobre 2015 dalla polizia portoghese all’aeroporto di Lisbona in applicazione del mandato di arresto europeo emesso nell’agosto 2006, nei giorni scorsi era stato annunciato che sarebbe stata estradata in Italia, il suo arrivo era previsto per mercoledì a Roma. «Sabrina De Sousa è libera – fa sapere il suo avvocato difensore Dario Bolognesi – perché le è stata concessa la grazia con riduzione di pena e dunque non potrà essere tradotta in Italia: sono soddisfatto di questo provvedimento che riporta la situazione ad un equilibrio tra i vari imputati di questa vicenda assurda che rischiava di portare in carcere la mia assistita». E dopo la firma della grazia parziale il procuratore di Milano Antonio Lamanna ha revocato l’ordine di esecuzione di pena emesso nei confronti dell’ex agente Cia il 24 settembre 2012. De Sousa, che ha lasciato la Cia nel 2009, avrebbe potuto essere l’unica dei 23 americani condannati a scontare la pena, perché gli altri 22 non sono tornati in Italia, e tre di loro, Joseph Romano, Bob Lady, Medeiro Betnie, sono stati graziati. Sull’operato degli 007 italiani coinvolti, tra cui gli ex vertici del Sismi Nicolò Pollari e Marco Mancini, ha prevalso il segreto di Stato.

(link: http://www.corriere.it/cronache/17_febbraio_28/rapimento-abu-omar-grazia-parziale-l-agente-cia-075f6dce-fdea-11e6-8934-cbc72457550a.shtml )